mercoledì 19 maggio 2010

QUANDO LA TELEVISIONE DIVENTA REALTA’

Accadeva circa una settimana fa.

Erano le dieci di mattina e mi accingevo ad abbandonare l’hotel dove avevo felicemente soggiornato per i miei cinque giorni di vita Londinese.

Poiché sono appena un pelino ansiosa , la sera prima della partenza ,avevo iniziato stressare pesantemente i miei compagni di viaggio con l’orario di ritrovo per la partenza.

Il nostro aereo partiva alle 13:10.
Io ho fissato l’orario di abbandono dell’Holtel per le nove di mattina.

Francesco mi faceva notare che in 4 ore non solo arrivavamo all’aeroporto ma con un treno forse riuscivamo a raggiungere la Francia ma nulla.
Non ne ho voluto sapere e ho iniziato la mia abituale tiritera…
“Ovvia, lo sai che quando devo partire se non sono in orario mi viene l’ansia,che vi costa partire un pochino prima… “.

Lui ha acconsentito, ma ormai tutti lo sanno. E’ un mezzo santo…


Quindi ore 10:00 circa, con colazione fatta ci apprestavamo a prendere la metro da Piccadilly per raggiungere Heathrow .
Ero moderatamente tranquilla perché mi sentivo in orario.
Questo stato di tranquillità è durato fino a quando ,dopo circa 25 minuti di metrò Francesco ha guardato il mio cugino ( altro mio fortunato compagno di viaggio ) e gli ha detto :
“ Mannaggia, dovevamo scendere qui e prendere la metro in direzione aeroporto” .

Io ho reagito come di consueto in preda al puro panico e hanno dovuto trattenermi in sei perché volevo buttarmi sui binari insieme alla mia valigia ( non l’avrei mai abbandonata perché al suo interno c’erano un paio di scarpe nuove comprate il giorno prima e duemila cavolate “Ricordo” acquistate da Harrods. ) .

Siamo quindi scesi e abbiamo aspettato la metro giusta in piena campagna Londinese.
Il tutto condito da un mio triste mantra che recitava così :
”Tanto è inutile.. "
"Non ce la faremo mai… "
"Ormai perdiamo l’aereo…” .

Francesco ha resistito e non mi ha ucciso , anche se mentre stava arrivando la metro mi spingeva in modo energico verso i binari, chissà perchè....

Arriviamo in aeroporto alle 12:30 circa ( quindi con 45 minuti di anticipo), facciamo il cheek in e ci dirigiamo verso il Gate giusto.

Finalmente, mi siedo su una panchina insieme a Francesco e al mal di testa lancinante che l’ansia mi aveva procurato e attendo il nostro volo .
Sembrava andare tutto liscio e questa strana tranquillità mi porta subito a crearmi un nuovo problema, la mia mente malata fa si che io pronunci queste frasi :
“ Speriamo di non perdere la coincidenza a Monaco…” ,
” Abbiamo poco tempo a Monaco” ,
”Speriamo di farcela “ ,
“Non ce la faremo mai..”

E ho ricominciato la mia triste litania .

Alle 13:10 , ero seduta in aereo, con la mia bottiglietta di acqua, Francesco e il mio mal di testa e pensavo solo :
“ Adesso arriviamo a Monaco e quando abbiamo preso l’aereo per Firenze potrò rilassarmi…"
" anzi , mi rilasserò quando arrivati a Peretola ritireremo le valige"
"Oddio,potrebbero aver perso la mia valigia"
"Come farò senza valigia... l'avranno eprsa sicuramente"...

Dopo circa trenta minuti di pensieri catastrofici , pensieri che si sviluppavano in un aereo che non accennava a partire si sente un messaggio del “COMANDANTE” ,
messaggio in inglese che volutamente ignoro con la mia solita indifferenza quando non capisco le cose, ma una parte della frase cattura la mia attenzione.

“ Notizia di dieci minuti fa” ,
” Aeroporto di Monaco chiuso” ,
“ Attendere istruzioni al Desk Lufthansa” .

Non ero certa di aver capito granché allora ho guardato verso Francesco che cercava di farmi bere mezzo litro di Xanax dicendo “ Te butta giù e non ci pensare..”
e in quel momento ho capito che qualcosina non andava .

Mi volto allora verso il resto dei passeggeri e li vedo “ TUTTI CON IL CELLULARE IN MANO che parlano nervosamente con amici o familiari e si apprestano a recuperare i bagagli a mano”.

In quel momento mi si è parata davanti agli occhi la verità.
L’AEREO NON SAREBBE DECOLLATO.


Quindi siamo scesi ,Francesco mi ha accompagnato a fumare quelle ottantadue sigarette che mi occorrevano per calmarmi .
Tra una sigaretta e l’altra riuscivo solo a ripetere :
“Che facciamo?”
“Che facciamo ?”
“Che facciamo?”
“Che facciamo?”
“OMIODIOOOO CHE FACCIAMOOOOOO?????”

Francesco mi ha detto solo
“ Te stai qui e FUMA più che puoi, io vado a informarmi” .

Dopo un tempo che a me è parso interminabile è tornato con un foglietto dove era spiegato che “DOVEVAMO ATTENDERE ISTRUZIONI AL DESK LUFTHANSA”.
E allora come brave formichine ci siamo avviati al desk.
Non sapendo dov’era e giravamo in modo confuso in un aeroporto semi–vuoto, tranne che per una zona, affollata come il Franchi prima di un concerto di Vasco.
Immaginate questo dialogo :

Io:” Francy che fanno quelle diecimila persone tutte in fila li?”
Francy (Con la sua solita calma) :“ Secondo me quello è il desk Lufthansa”.
Io “ Vabbè… tempo un ‘oretta ci diranno cosa fare”.

Erano le 14:15 circa.
Alle 21:30 eravamo ancora lì.

Una cosa però mi sento di dirla.
Noi in Italia le code non le sappiamo fare.
Come mi ha fatto notare Francesco. “Gli italiani non fanno la coda, fanno gruppo.”

Le otto ore di coda si sono svolte in preda al caldo torrido , io ho condito il tutto con punte di delirio e ripetute crisi isteriche.
Già mi vedevo come Tom Hanks in “The terminal” a vivere in aeroporto per mesi , cibandomi di cracker e maionese , dormendo su scomode panchine e lavandomi nei bagni pubblici (Questa confesso era la cosa che mi terrorizzava maggiormente) .

Francesco che era un pelo irritato dai miei deliri di pessimismo mi diceva di tanto in tanto :
“ Silvina, vatti a prendere un caffè , queste sono 5 sterline, con le 4 che ti avanzano vai su all’internet point e mettiti a cazzeggiare su Facebook…”

Quindi ho cercato di ammazzare le otto /nove ore di fila bevendo caffè ( NOTA BEVANDA CALMATE ) e cazzeggiando su FB.
Dopo 21 caffè e due ore di FB ero lievemente nervosa.

MA FINALMENTE ALLE 21:30 ABBIAMO VISTO LA LUCE.

Quando un angelo di colore ,lievemente in sovrappeso ci si è parata davanti dicendoci
“ Italiani?”
E io , in preda alle lacrime e crisi mistiche ho pronunciato un “ SIIIIIIIII!!!!!!”
E mi sono buttata a terra in ginocchio ringrazionado la MADONNA .

L’angelo nero allora Mi ha messo in mano 8 bigliettini e di quello che ha detto io ho capito soltanto “ Pullman , Hotel Ibis, domani alle 11.00 Swiss Zurigo…”

Non avevo capito nulla , credevo ci mandassero a dormire a Zurigo domani alle 11:00….
ma Francesco grazie a Dio aveva capito che :

“ Ci mandavano in albergo , dove avremmo cenato e fatto colazione domani mattina , gli otto bigliettini che stavo freneticamente accartocciando servivano per il pullman che ci avrebbe portato in albergo e la mattina dopo alle 11:00 dovevamo tornare li al Desk e ci avrebbero fatto volare con la Swiss passando da Zurigo”.

Nulla da dire, è molto più intelligente di me.

In preda ad una gioia incontenibile ci siamo diretti verso i pullman e abbiamo fatto mezzora di fila per salirci sopra e un'altra mezzora di fila l’abbiamo fatta in albergo .

Alle 22:30 , dopo un lauto pasto ( di cui vi risparmio la descrizione perché mi spiacerebbe vedere gente rimettere la colazione) svenivo in un letto piccolo e scomodo.

La mattina successiva alle nove eravamo già in aeroporto ( vi lascio immaginare il mio stato ansioso…) e alle 13:45 ci imbarcavamo felici per Zurigo.

Lo shopping mi ha aiutato ad ammazzare quelle ultime 6 ore in aeroporto .

In realtà è andata così :

Io : “ Francy quante sterline ti sono rimaste?”
Francy: “Un centinaio “
Io : “ Anche a me. Un si vorranno mica riportare in Italia? “
Francy ( con aria rassegnata ) “ Non sono proprio pochine 200 sterline…”

Ecco io a spenderle ci ho messo meno di 2 minuti.
Quando si dice avere talento…

Alle 19:10 arrivavamo a Peretola , recuperavo le valige , baciavo la terra italiana e pensavo ai poveri disgraziati che avevo visto in televisione dormire in aeroporto e che son rimasti li per giorni….
ho paura se penso a cosa sarei stata capace di fare io chiusa una settimana in un aereoporto pieno di Duty Free…

Ma questa ,come sapete…..è un altra storia…


Sempre vostra anche se un po’ vulcanizzata

S.

1 commento:

  1. comunque vadano le cose ricordati 'tu stai tranquilla e fuma piu che puoi'
    e.

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