giovedì 31 gennaio 2013

Liberiamo una ricetta: Elogio al tortellino PP



Elogio al tortellino PP




Tutti voi sapete che ho un fortissimo amore per il vintage e per qualsiasi cosa anni 80….

Quindi, visto che oggi è il giorno per “liberiamo una ricetta” vorrei fondere le due cose e proporre un piatto “retrò” ,

in assoluto il piatto più ordinato al ristorante nel finire degli anni 80 dai ragazzi del mio gruppo.



Il tortellino Panna e prosciutto




Non criticate a prescindere la ricetta e cercate di capire , 
sul finire degli anni 80 venivamo da un lungo periodo di cucina casalinga, 
la cucina delle nonne per intendersi ,
quel tipo di cucina dove la pomarolina fatta in casa e il ragù cotto per sette ore con un strato di unto alto due cm la facevan da padroni….


Quindi quest’avvento della panna sambrava una prelibatezza assoluta per noi giovani cuoche.

Solo dopo molti anni si è diffusa nelle menti delle cuoche l'amara verità:
 “ la panna copre tutti i sapori con cui viene a contatto” e quindi è stata bandida dalle tavole delle cuoche vere e le food blogger la vedono come il male assoluto......


Ma a quesi tempi la panna da cucina andava per la maggiore e ,
il piattone mega di tortelini panna e prosciutto era in tutti i menù di tutte le pizzerie che rispettavano. 

Il mio amore per i ricordi mi porta quindi a riproporre questo piatto e mi vedo costretta a "liberare la ricetta del tortellino Panna e Prosciutto".... 


E dunque : 



Ingredienti


  • 250 grammi di Tortellini :(scegliete voi la marca io prendo quelli in offerta!)
  • 200 ml di Panna da cucina
  • 150 grammi di prosciutto cotto a cubetti (se siete volenterose , tagliatelo voi, altrimenti comprate quello già pronto a cubetti)
  • Parmigiano ( come sopra, o lo grattate o lo comprate già grattato, ma grattatelo via che è più buono!!! )
  • Un pizzico di Noce moscata : (state serene! E' facoltativa , se non vi piace non mettetela!!!)
  • Una macinata di Pepe :( indispensabile per me)
  • 30 grammi di Burro : ( non cominciamo a farele salutiste.... è un piatto strong e il burro ci vuole!)


Svolgimento :

Portate a bollore l’acqua , appena bolle salate e cuocete i tortellini.
Nel frattempo fate rosolare il prosciutto nel burro per pochi secondi e aggiungete la panna.
Amalgamate e  spolverizzateci il pepe nere e , se vi aggradfa pure la noce moscata.
Scoltate i tortellini e “buttateli “ nella padella con la panna e il prioscitto.
Lasciate da parte di un po’ di acqua di cottura dei tortellini nel caso vi venissero troppo secchi.
Ricoprite con una bella dose di parmigiano e servite subito!( che altrimenti diventano una colla immangiabilie!)

Non sarà un piatto chef… 
ma mi riporta certi ricordi!!!!!!


 "Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia.
Questa ricetta la regalo a chi legge. 
Non è di mia proprietà  e solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web. "






E ora la parte importante del post :

Con questo post si vuol donare un aiuto al centro Astalli di Roma in particolare alla mensa dei rifugiati. 
Sarebbe una cosa bella donare il corrispettivo della spesa per preparare il piatto ai ragazzi della mensa per dare un valoer concreto a questa iniziativa.
Chi vuole può prelevare informazioni sul centro qui : Centro Astalli
Il centro opera dal 1981 a Roma e altre città italiane e si occupa di accompagnare, servire, difendere i diritti dei rifugiati di tutto il mondo.
In un anno quasi 21.000 persone si sono rivolte ai servizi del Centro Astalli: mensa, ambulatorio, assistenza legale, scuola di italiano, centri di accoglienza, case famiglia
La mensa del Centro Astalli è aperta cinque giorni a settimana, e ogni giorno prepara più di 400 pasti caldi. Il costo dei pasti: 5eur per un giorno, 25eur alla settimana o 100eur al mese. Si può donare qualunque cifra, utilizzando il conto corrente postale, n. 49870009, intestato a: Associazione Centro Astalli – via degli Astalli 14/A – 00186 Roma o tramite Bonifico Bancario, Banca popolare di Bergamo, sede di Roma, via dei Crociferi 44: IBAN IT 56 N 05428 03200 000000098333.
Indicheremo nella causale la dicitura “#liberericette”, per far sentire la nostra presenza. 


Io ci sto.... e VOI? 




Note: 
Spero che chi "di dovere mi perdoni " 
per la mancanza di reportage fotografico che illustra la ricetta, ma putroppo ... 
il tempo è stato tiranno...




martedì 29 gennaio 2013

Ristrutturare casa: capitolo primo

So che tutti siete ansiosi di sapere, avverto la vostra curiosità.....

Quindi ve lo dico... 

La consegna delle chiavi della mia nuova casetta è avvenuta sabato pomeriggio
alle ore 17:00 c/a. 

Venerdì mattina invece , ho dato il via alla mia effettiva povertà.

Pagato notaio, assicurazioni , pratiche mutuo varie ed eventuali  ci restano giusto quelle due lire per ristrutturare la casa e poi potrò fare il clochard, 
ma anzichè il ponte e i cartoni per dormire io avrò un tetto sulla testa e un letto per dormire.

Letto che per ora è senza materasso ma mi dicono che dormire sulle doghe in legno fortifichi la schiena quindi, se non abbiamo i  soldi per comprare il materasso dormiremo sulle doghe.

Magari ci piacerà...

La casa nel week , 
prima di inziare i lavori sembrava quasi abitabile.... 
l'ho salutata domenica sera dopo aver ricevuto amici e  parenti che volevano vederla ( o che io avevo pressato pesantemente per venire a vederla, non ricordo! ) 
e l'ho rivista ieri sera alle 17:00 .

Ecco , 12 ore e non sembra più la stessa casa. 
E' stata sventrata come un capretto per il pranzo di Pasqua.
Appena sono entrata in casa ho trovato a lavorare un tripudio di persone ,
idraulico, muratore e parentame vario erano impegnati a fare ogni tipo di lavoro manuale...

Adesso concentratevi...
 
Provate ad immaginare una persona molto ansiosa e un pelino isterica , 
entrare in casa e vedere calcinacci e polvere ovunque .
Il mio primo pensiero è stato : 

"PORCA PUTTANA LO SO CHE TANTO MI RIGANO IL PARQUET!!!!"

E quindi ho inziato a spazzare freneticamete calcinacci come se non ci fosse un domani.

Quando l'ansia stava prendendo il sopravvento il santo ( impegnato anche lui nei lavori di ristrutturazione ) mi ha invitato gentilmente ( invitare gentilmente = spingermi verso la porta d'ingresso e chiudermi fuori )ad abbandonare il cantiere e a dedicarmi ad operazioni più adatte alla mia natura di femmina isterica. 

Quindi sono andata a fare la spesa e a preparare la cena con un solo pensiero fisso : 

Non devono rigarmi il parquet , tanto mi righeranno il parquet, non devono rigarmi il parquet , tanto mi righeranno il parquet, non devono rigarmi il parquet , tanto mi righeranno il parquet, non devono rigarmi il parquet , tanto mi righeranno il parquet,, non devono rigarmi il parquet , tanto mi righeranno il parquet... come in un loop....

Questo nefasto pensiero mi ha reso un essere inavvicinabile e cattivo. 

Per fortuna una massiccia dose di ansiolitici e l'osservare la foto del tramonto , 
foto scattata dalla terrazzina a tasca della mia camera 
mi hanno però reso un essere un pelino più amabile e sono riuscita ad affrontare la notte senza pensieri catastrofici....



Sempre vostra , 
estremamente povera ma tendenzialmente felice.... 

S. 
 

giovedì 24 gennaio 2013

Scene di vita familiare....




Ore 22:00 circa. 
Un dopocena come tanti , in casa, io e lui.


Sono seduta a un estremo del divano ,
coperta da plaid in pile con bestiole e pigiama a quadrettoni rosa "anti –tutto".
Telefono stretto nell’artiglio .
Sul bracciolo del divano , sono eroicamente impilati:
Tazza di yogurt Total 0,
libro , portacenere pacchetto di sigarette e accendino .
Tutto rigorosamente a portata di mano e raggiungibile con il minimo sforzo.
Tv accesa.


Guardo lui.
Con aria di sfida.

Lui si trova all’estremo opposto del divano .
Invade pericolosamente anche parte della mia zona con l’assurda scusa di essere alto.
In realtà è 1,85 mentre io sono 1,63.
Quindi è evidente a tutti che non “così alto” come dice.
Accanto a se , sul tavolino da “fumo” , 
portacenere , sigarette ,accendino, ipad e yogurt muller alla fragola.
Telefono stretto nell’artiglio.


Lo guardo,
con aria di sfida e uno strano luccichio negli occhi.

Anche lui guarda me.
Ha il mio stesso sguardo impaziente ,
 ha capito.
Sa bene cosa voglio ma non osa dirlo…
 

E allora sono io che parlo e .......


domenica 20 gennaio 2013

Ciao Penny...

Lo sai? 
Se chiudo gli occhi mi sembra di vederti...
Ti vedo sotto il tavolo di cucina, che distruggi con i dentini aguzzi l'osso della bistecca,
sei pure un pò incarognita perchè hai paura che qualcuno quell'osso te lo porti via.
Ti vedo in braccio al tuo padrone , con il musetto poggiato sul tavolo , 
reclami bocconcini golosi e fai tutte le cose che un cane ben educato non dovrebbe mai fare.
Quelle stesse cose che però, spesso , ai cuccioli di casa, che diventano come bambini , si fanno fare per il troppo amore..
Son queste le immagini che voglio portarmi dentro di te.
Scaccio le altre. 
Scaccio quelle di ieri notte, non ti voglio ricordare così fragile e così rassegnata alla tua fine.
Non ti voglio ricordare così abbattuta e abbandonata su quel lettino.
Voglio invece sorridere pensando al tuo peso , voglio prenderti in giro come ho sempre fatto e voglio chiamarti ancora con tutti i soprannomi che ti aveva dato Francy , cara la nostra vecchia "talpona nera".

Chiudo gli occhi e  ti immagino serena , 
ora so che sei arrivata ,  
sei arrivata in quello strano posto dove si va dopo...
quel posto che nessuno sa , ma quel posto dove si sta bene , 
dove si può fare quello che si vuole e vivere davvero come vogliamo.
Fortuna questa che tu hai avuto anche da viva. Ed è molto.
Ti immagino abbaiare per annunciare il tuo arrivo ,
ti vedo correre incontro agli altri con le tue zampette corte ,
e il tuo sonoro abbaiare e il tuo appetito inesauribile...
ti immagino reclamare bistecche a gran voce e guardare con sfida  chi solo si azzarda a pensare di toglierti l'osso...
Ti voglio immaginare e ricordare così...
una piccola , simpaticissima e grassa "cana serena" ....

p.s. 
Senti a me cara Penny, 
dagli un 'occhiatina ai tuoi padroni da lassù, che gli manchi tanto sai?
E mi raccomando.. 
non abbaiare troppo forte per farti sentire ...
che tanto ti sentiamo lo stesso..
ti sentiamo dentro di noi...

Ciao Piccola Penny, 
fai buon viaggio .... 


S.

mercoledì 16 gennaio 2013

e la tuta dell'arena Bianca.....




Tutto ha avuto inizio la scorsa settimana ,durante la cena con le vecchie amiche di palazzo;
avevamo concordato di portare alcune foto per ricordare e ridere dei vecchi tempi….



Io le ho portate e , conoscevo bene le mie…

Ovvio non conoscevo le loro.

Una in particolar modo ha portato alla luce un ricordo che io avevo sepolto in chissà quale angolo della mia memoria.

Succede.

Spesso indossiamo cose che vogliamo a tutti i costi dimenticare e , in quel caso , 
come invece raramete mi capita, 
ero riuscita a dimenticare .




Devo però fare una piccola premessa :



Qualcuno di voi ricorderà che , negli anni 80 le tute ( per i fiorentini , 'i Toni ) 
da ginnastica di ACETATO hanno avuto un boom pazzesco.


Per chi non lo conoscesse, l’acetato è quel tessuto che :

  1. Non tiene minimamente caldo
  2. Sta male a tutti
  3. Evidenzia ogni singolo buco di cellulite
  4. Ti fa sudare come se tu avessi il cappotto di pelliccia in pieno agosto
  5. Se sudi con quella tuta , puzzi così tanto da poter essere usato come arma chimica.



Detto questo

Le tute di acetato negli anni80 si insinuarono pericolosamente nei nostri armadi , sconvolgendo il già discutibilissimo look anni 80. 

Pensate, si usava addirittura mettere il sopra della tuta con i jeans a vita alta .

Lo so , al peggio non ci sono limiti.



I due marchi più in voga erano due :

  • Adidas
  • Arena



Ecco , 
è necessario che puntualizzi che io, 
a 14 anni ero esattamente come adesso.

Avevo il fisico a damigiana.

Secca sfinita sopra e col il fianco largo da partoriente.

Le mie amiche no. 
Loro avevano il fianco stretto. ( maledette)

Avevano entrambe la tuta dell’arena .

Entrambe l’avevano BLU .



E IO?



Ecco io che già avevo un fisico non longilineo feci questa strategica scelta.

La comprai BIANCA.

Avevo rimosso questa mia FOLLE scelta fino a che , 
in una foto “ d’epoca” non mi son vista con indosso :


La tuta dell’arena bianca e lilla.

Una sciarpa ROSSA ( rosso e lilla... La morte degli abbinamenti e del buon gusto..)

I capelli legati a coda e un bel ciuffo alto dieci cm.

Ah… e la racchetta da tennis in mano.


Si, così conciata io facevo del simil-sport.


La mia amica mi ha pure detto : 

"Vuoi rifotografare questa foto? Almeno ce l'hai anche te!" 

Anche no , grazie.... 


Vorrei riuscire di nuovo a dimenticare . 
Questa volta per sempre se possibile. 




Adesso aspetto voi... 
ORSU' raccontatemi se avevate la tuta e se anche voi , 
l'avevate scelta di un colore raccapricciante come il mio....
 




Sempre vostra , 
e con indosso una TUTA DELL'ARENA BIANCA...

S.  


 


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