lunedì 26 dicembre 2016

Facciamolo di lunedì...

Non siate maliziosi per favore. 
Non mi riferisco a cose sessuali.. OVVIAMENTE
E quando mai ho parlato di sesso qui? 
Mi riferivo ad altro. 

Pensavo che la mia latitanza in questo 2016 è stata vergognosa e quindi , vorrei  concludere questo 2016 , e iniziare il 2017 dandomi delle FERREE regole . ( Regole? Cosa sono? Dio , io ne ho così poche... ) 
Comunque la prima regola che vorrei darmi è quella di scrivere 1 volta a settimana e vorrei farlo di lunedì .  
Quindi :

FACCIAMOLO IL LUNEDI'. 
Il blog... e cosa avevate capito? 

Dopo questa breve premessa per rimettere in riga i maliziosi mi preme subito chiedervi una cosa: 
" Siete sopravvissuti al pranzo di Natale? "

Il  mio pranzo di Natale è iniziato alle 13:30 e si è concluso alle 17:00. 

Un record assoluto. 
Di solito i miei pranzi di Natale proseguono fino alle 23:30 circa di sera. 
Capita solitamente di terminare il pranzo, restare inchiodati a tavola per tombola, carte o simili mangiando senza sosta panettone , ricciarelli e cioccolatini e improvvisamente , non si sa come , non si sa perché .... 
ci ritroviamo davanti nuovamente i tortellini in brodo e i crostini . 
La strana magia dell'abbuffata Natalizia. 
Quest' anno invece ci siamo contenuti e il mio fegato , ringrazia di vero cuore. 

"Come dici , tu in fondo all'aula? "
"Come sarebbe chi diavolo sono?" 
" Sono  io , la Signorina Silvietta , come sarebbe chi sono?" 
"Mamma mia ... come sei frivolo e superficiale... ho solo cambiato look al blog...
ma di qui a non riconoscermi ce ne corre.."

Ok. 
Visto che quello studente in fondo all'aula si è sentito spiazzato , mi vedo costretta ad illustrare brevemente i cambiamenti fatti al blog. 
Mi sembravano evidenti ma lo studente arrogante  ( Che boccerò a questo punto - si per vendetta - mi sembra chiaro. ) mi ha fatto notare che non è così . 

E dunque...
Ho cambiato l'immagine principale.
Il mio vecchio quadro del 2003 mi aveva stufato . 
Dopo appena 13 anni , capita che una cosa ti stanchi . 
Lo sfondo rosa mi sembrava troppo da " bimbaminkia" e quindi l'ho rimpiazzato con il bianco. 
Ho aggiunto una pagina  "Viaggi & Vacanze" dopo ho raggruppato i miei vari giretti in giro per il mondo e qualche delirio pre o post- Vacanze. 

E infine , Ho spostato qualche gadget qua e là (ma nemmeno mi ricordo quale quindi per favore... non chiedetemelo! )  .
E' tutto. 
Che ne pensate? 

Mi sembra più pulito così anche se , non sono convinta fino in fondo dell'immagine principale quindi , non vi affezionate perché la cambierò a breve. 
A tal proposito , avevo fatto un paio di tentativi ma non mi convincevano quindi sono rimasti nell'album: 

Prova 1 : 


Prova 2 : 


Ma non mi sembravano adatte. Troppo piene di roba e confuse. 
Ma vi lancio un sondaggio che invece mi servirebbe molto : 
Secondo voi , che tipo di immagine sarebbe rappresentativa per questo blog? 
Datemi un paio di dritte suvvia ...che stamani mi son svegliata malinconica . 

Questo fatto che proprio lui , lui che ha inventato la "colonna sonora del Natale" ci abbia lasciati ... no mi va giù. 
Si perché  - ovviamente - io ero un pochino innamorata anche di lui da bambina . 
Mi innamoravo facilmente a 12 anni  - anche due tre volte al mese. 
Ma erano amori fortissimi è! Non banalizzata la portata dei sentimenti di una dodicenne . 
E per George ho provato un sentimento forte . 


Bando alla malinconia ... adesso devo proprio andare...
Oggi è il 26 e mi aspetta il mega pranzo a base di tortelli con la seconda famiglia. 
Non quella di nascita , quella che mi sono scelta. 
La famiglia degli amici. 

Speriamo che il fegato resista a questa seconda orgia alimentare e sopratutto....
Speriamo di trovare un paio di jeans che mi entrano che qui la situazione è preoccupante. 
Ve lo dico
Se non mi do una regolata alimentare la mia partecipazione al programma:
 " Obesi un anno per rinascere" è cosa certa. 

Voi che mi dite? 

Come trascorrete questo giorno di Santo Stefano?  
Vi abbuffate? 
Fate delle passeggiate di 20 km per smaltire ? 
Dormite tutto il giorno?
Andate a fare shopping e a rompere le palle a quei poveri commessi costretti a lavorare il 26 ? 
( Se lo fate non ditemelo.. vi tratterei male... e non sarebbe carino in un giorno di festa! ) . 

Orsù...
Ditemelo! 


Sempre vostra , 
con il colesterolo a 8000. 

S. 

sabato 10 dicembre 2016

Non abbiamo abbastanza palle ...



E poi abbiamo dei gatti  ...

No.
Non mi riferivo alla vostra mancanza di attributi!

Dio mi siete diventati parecchio suscettibili maschietti miei cari...
non mi posso allontanare un attimo che subito mi perdete il senso dell'umorismo.
"Come dici ?"
"Si dico a te in fondo all'aula!"
"Come sarebbe a dire che non mi sono allontanata per un attimo , 

 ma manco da almeno 6 mesi?????"



Mumble-mumble...
"Ok ,è vero, ma questo cosa c'entra scusa?"
"Come "Osi " correggermi?"
"Fatemi capire ,in appena sei mesi non solo avete perso la buona attitudine all'ironia , ma vi siete pure dimenticati , che io ho sempre ragione anche quando ho palesemente torto?" 
"Comunque ,non divaghiamo e cerchiamo di tenere il punto. 

Dicevamo:


Non abbiamo abbastanza palle , ed è evidente che sto parlando delle palle di Natale , solo uno scolaro distratto e supponente come quello in fondo all'aula poteva fraintendere. (ma tanto lo boccio ,e su questo non ho il minimo dubbio) ,quindi ,oggi si parla di palle di Natale .(da non conferme con le palle di Natale ,un mio amico di scuola ,questa è in altra storia ) 
Anzi, poiché divagare fa parte di me si parlerà di palle mancanti ,luci e gatti di Natale . 
Le tre cose sono collegate in un modo molto semplice e oggi vi illustrerò con la mia consueta maestria ,l'arte di addobbare l'albero di Natale con stress e ansia ,caratteristica che da sempre contraddistingue il mio contorto modo di essere. 
Pronti con il blocco degli appunti e il lapis che non si cancella?

Via...

Io ho due gatti.
Io amo follemente il Natale.
Il mio gatto Ivano è grosso e maldestro.
La mia gatta Isotta è piccola e grassa (anzi , grassina perchè grassa è una brutta parola ) ed è  talmente irrequieta e dispettosa che in casa la chiamiamo "Il male"  .

Con queste premesse potete capire che fare l'albero di Natale non è cosa semplice. 
Le palline di vetro sono state bandite dagli addobbi Natalizi anni fa (ad onor del vero sarebbe più corretto dire che sono state distrutte - e in tempo record  - dai felini fetenti , ma  non mi umilierò dicendo che ho sfidato la fortuna attaccandole all'albero nonostante i gatti . Sosterrò invece , di non essere mai stata così cogliona  -quindi - continuerò a raccontarmi di possedere delle palle di vetro che non posso appendere all'albero perché ho due gatti) .

Dicevo , dopo un  Natale di alcuni anni fa ,estremamente faticoso ,il compromesso tra Albero e Felini era stato faticosamente trovato.

Albero piccolo ,posizionato in alto su di uno scaffale non agibile ai felini , in salotto .
Mi sono fatta andare bene questa soluzione per ben tre anni ,sbizzarrendomi con il colore. 
Si perché per me l'albero di Natale deve essere grande. 
L'albero piccolo è da sfigati e quindi, per accettare questa enorme violenza dell'albero piccolo,  mi sono dovuta inventare una serie di trucchi. 
Il primo anno ho giocato sul colore "sparato".
Ho fatto un Alberino fuxia "che levate !" .


Barbie Rock star sarebbe stata orgogliosa di me. Le bambine di 6 anni lo adoravano .Decisamente non era un albero adatto ad una quarantenne. 
Ma l'ho difeso. 

Nonostante fossi conscia di aver fatto un albero del cavolo.

Il secondo ho tentato di rimediare e mi son giocato la carta "Alberino elegante". Ho addobbato l'albero solo con palle beige ,bronzo ,oro e fiocchi.
Sembrava un gigantesco Ferrero Roche.

Ci tengo a precisare che io , quando scelgo il colore "tema" del Natale ,questo non viene applicato solo all'albero ,ma a tutti gli addobbi natalizi ,compresa la carta per impacchettate i regali .
Faccio questo perché è sempre una cosa buona alimentare lo stress e l'ansia in ogni cosa che faccio . 
Del resto è ormai provato che senza una reale ansia io non riesco a vivere bene. 

Quest'anno volevo riproporre il solito piccolo Alberino nella sua consueta posizione elevata  e al "sicuro" dalle zampe feline , ma volevo cambiare il colore. 
Volevo tornare alla tradizione e farlo rosso e argento. 


"Come dici?"
"Scelta comoda?"
"Poveraccio!"
"Scherzi spero!"

Ovviamente io NON avevo mai fatto un albero Rosso e Argento.
Troppo convenzionale come scelta. 
Ergo - non avevo un solo Addobbo rosso , ma che sarà mai?
Per riempire un piccolo (sigh -sigh) Alberino non ne servono molti ,quindi ,la scorsa settimana avevo acquistato alcuni addobbi rossi e ripescato dal garage di casa dei miei genitori alcuni "reperti storici natalizi " ovviamente rossi .


Tutto procedeva bene e incredibilmente senza stress (e sia mai!!!)  fino a quando ieri mattina ...sono scesa nuovamente nel garage di casa dei miei genitori e l'ho visto.

Ho avuto un colpo al cuore , lui era li , solo e abbandonato in un angolo  e mi guardava con i suoi enormi occhioni Natalizi.
Il fatto è che io , nonostante i miei sforzi non l'ho mai realmente dimenticato , anzi , lo ricordo sempre con immutato affetto e nostalgia.
 
L'ho osservato con il magone  ,ma , stoicamente l'ho ignorato e ho agguantato la scatola del "mini albero di Natale ". 


Brava che sono! 

Così mi voglio. 
Stoica , decisa . 
Senza alcun ripensamento. 
Una donna cazzuta che ha ben chiaro il suo obiettivo , 
che non si fa prendere dalla nostalgia , anzi! 
Una che sa quel che vuole e non si lascia andare a sentimentalismi inutili!

Mentre la donna cazzuta che è in me , moriva lentamente  , la donna nostalgica e illogica poggiava a terra  la mini scatola dell'Alberino e  agguantava lui.
 
Lui, il maestoso albero di  due metri ,comprato dieci anni or sono ,pagato in reni e  custode di mille Natali felici.
Ho ignorato quella vocina ,la vocina della donna cazzuta e razionale. 

Ho ignorato il fatto che per riempire un albero del genere ci sarebbero volute una quantità mostruosa di palline Rosse (che non avevo).


Ho ignorato il fatto che i miei fetenti felini avrebbero amato moltissimo distruggerlo. 


LA VOGLIA DI NATALE È STATA PIÙ FORTE DI TUTTO. E quindi l'ho salvato dal l'abbandono e l'ho portato via con me.

Alle nostre spalle la donna cazzuta scuoteva la testa con rassegnazione. 


Sono entrata in casa alle due del pomeriggio con una sacchettata di palline rosse e argento . Un pò nuove , un pò derubate a casa di madre. 
Ho poggiato in terra l'immensa scatola dell'albero e ho iniziato a montarlo. 

Non è stata cosa semplice. 

Alle quattro del pomeriggio sono uscita per comprare una serie aggiuntiva di luci perché quelle che avevo non erano sufficienti .
Dopo aver posizionato la terza serie di luci ,ho rischiato seriamente ,che gli aerei scambiassero il mio salotto per una pista di atterraggio. 
Il santo di casa sosteneva che il mio albero "fosse eccessivamente luminoso" ,per me ,era appena "abbastanza luminoso". 
Io e lui abbiamo sempre visioni lievemente diverse . 


Risolto il problema luci ho iniziato a collocare le palle rosse ed è li che si è consumata la prima parte della tragedia. 

 
"Non abbiamo abbastanza palle".
"Questo Albero è vuoto!!!"

"Dio , com'è possibile che quei due sacchetti di Palle scompaiano in questo albero?

"Per forza.. è grande come una quercia secolare... "
Diceva il santo .
" Ma dai , è abbastanza pieno" 
Aggiungeva tentando di rassicurami. 


La parola " Abbastanza" mi ha fatto definitivamente capitolare , quindi ,alle sei sono nuovamente uscita a comprare altre palle rosse e addobbi vari aggiuntivi .
L'opera si è conclusa alle ore 20:00 .
Io ero stremata ma soddisfatta. 

I gatti erano riuniti nel gran consiglio superiore e , con tanto di portatile e collegamenti Skype con gli altri felini del pianeta , architettavano il "perfetto piano "di distruzione dell'albero.  
Ho deciso di lasciarli stare e attendere la loro prima mossa. 

Per quest'anno la prenderò con filosofia . 
Poiché Adoro fare l'albero di Natale .
Vorrà dire che mi divertirò a "rifarlo " ogni giorno da oggi fino al 6 gennaio . 

Del resto ,cos'è il Natale senza un mega albero? 
La magia del Natale non si può ricreare con un misero alberino di 50 cm... 

Perché non è natale senza ascoltare..........


Pronti per il  Momento Amarcord ????

Sintonizzatevi su un canale a caso dove trasmettono "Una poltrona per due",
Oppure cercate su YouTube la pubblicità della coca cola e mandatela "random" o ancora ,ascoltate last Christmas  degli Wham e proseguite con la lettura... 

Dicevo... 
l'altra sera mentre sentivo last Christmas degli Wham mi son tornati in mente i Natali di quando ero bambina e mi sono quasi commossa. 
Il Natale quando sei un bambino è qualcosa di incredibilmente magico .
Io ricordo che da bambina ,la mattina di Natale mi svegliavo all'alba e iniziavo a chiamare i miei genitori chiedendo continuamente : 

"Mamma ci si alza? Mamma si va a vedere se è passato Babbo Natale?"
( Son sempre stata un pelino spaccapalle io... ) 
Potevo andare avanti ore, non mi si teneva tanta era la voglia di scartare i regali.
Mi ricordo l'odore del caffè in cucina e io ,che aspettavo in trepidazione davanti all'albero il momento per poter scartare i miei regali.
Ricordo la curiosità , il desiderio di sapere se Babbo Natale mi aveva portato proprio quello che desideravo!
Ogni volta rimanevo incredula nel vedere che si, Babbo Natale aveva davvero esaudito le mie richieste!
Allora aveva letto la mia letterina?
Dio come mi faceva sentire  importante questo fatto che Babbo Natale avesse letto la mia letterina!

Ripensare a quei momenti mi scalda .
Quei Natali profumano di famiglia e di calore. 
Quei pranzi a casa dei nonni ,e lui che ora non c'è più , così bello con il "vestito buono" , il vestito della festa. Il mio nonno che profuma di dopobarba e la mia nonna in cucina  , con il grembiule che controlla l'arrosto.
Quelle tavolate apparecchiate per venti persone con il servito di piatti delle "feste" ,l'odore dei tortellini in brodo e i crostini con i fegatini. 
I piatti della "tradizione" , senza gli ottomila finger food fighi come adesso...

il pranzo di Natale era una certezza, come era una certezza la tombola e le partite a carte dopo pranzo. 


Era una certezza anche L'albero , il GRANDE albero che ci osservava dal suo angolo in  sala da pranzo . Era di mille colori con le palline tramandate da generazioni .
Ogni pallina un ricordo. 
Ogni pallina una storia. 
Ogni pallina un pezzettino di noi.


Ed ecco perché l'albero grande quest'anno.
Perché addobbare la casa mi fa rivivere un po' di quella magia,

mi fa tornare un po' bambina , che questa cosa di crescere proprio non vuole andarmi giù... 
e allora ben venga l'albero di due metri, ben venga il Natale in famiglia ,

ben vengano le tradizioni e i pranzi con i pochi nonni rimasti .
.
Per essere seri e incazzosi abbiamo tutto l'anno e allora ...

Ben venga tornare bambini per almeno un mese l'anno. 

Tanto per diventare grandi c'è tempo.
È il mio tempo, 
non è ancora arrivato . 




Sempre vostra ,
Con un albero di Natale fighissimo e due gatti fetenti...

S. 

lunedì 25 aprile 2016

Era un mondo strano....



Sono cresciuta in uno strano mondo ,
un mondo assurdo e si fatica a raccontarlo oggi a trent’anni di distanza.
Era un mondo fatto di poca televisione e parecchie giornate all’aperto.
Un mondo dove , se a scuola la maestra mi sgridava , appena tornavo a casa mio babbo mi sgridava ancora più forte.
Un mondo dove il sabato mattina mia mamma non lavorava e puliva tutta la casa e , se mio babbo non lavorava , aiutava mia mamma .
Il sabato casa mia profumava di cera Elle e di Pronto , lo spray per lucidare il legno .
Un mondo dove il sabato pomeriggio la mamma preparava il ragù che bolliva sul fuoco anche per tre ore .
Era un mondo stranissimo , un mondo dove , se il sabato dimenticavi di comprare il pane , la domenica non potevi comprarlo da nessuna parte , e allora , o lo  mangiavi duro o magari , facevi un piatto di pasta e pazienza… in casa si stava senza pane.
Un mondo dove la strada giusta la conosceva il babbo e non Google  Maps ,
magari certe volte pure il babbo si perdeva ma poi , per magia , la strada si ritrovava sempre .
Era un posto misterioso e sembra impossibile che sia esistito davvero , un posto dove la domenica mattina partivamo per la casa di campagna con tutti i cugini e trascorrevamo la giornata a giocare in mezzo alla campagna o a scaldarci vicino al caminetto .
E no.
Non eravamo una famiglia di ricchi imprenditori benestanti che potevano permettersi la seconda casa; eravamo una famiglia di operai , una normale famiglia fiorentina che però , ce la faceva a pagare l’affitto della casa in citta , l’affitto della casa in campagna e pure un mese di vacanze al mare l’estate.
Lo so , si stenta a crederlo , ma era davvero così .
Era un mondo stranissimo .
Davvero.
Un mondo dove ad agosto era tutto chiuso ed era difficile anche comprare il giornale la mattina perché , pensate , il giornale si comprava tutte le mattine in edicola e non si leggevano le notizie online.
Era un mondo così bizzarro che  i mobili per arredare la casa erano stati comprati dai miei genitori vent’anni prima , molti acquistati grazie ai doni di nozze , così come i piatti e le pentole .
Ho visto le stesse pentole per vent’anni nella cucina di mia mamma .
Erano in acciaio , senza fondo in ceramica , senza doppio fondo tre centimetri . Erano semplicemente pentole , non erano verdi non erano rosa non avevano bizzarre decorazioni.
Pensate che era un mondo così strano che le tende si compravano dal tappezziere e  pure quelle duravano vent’anni .
Se per caso dovevano essere accorciate , le si portavano dalla “ merciaia” o dalla sarta , che spesso , era la vicina di casa che rammendava per arrotondare .
La domenica era tutto chiuso e spesso , i supermercati erano chiusi anche il mercoledì pomeriggio .
Eppure nessuno si mai ucciso e nessuno è mai morto di fame , anche sforzandomi non ricordo serate in cui non abbiamo cenato perché la mamma non aveva potuto fare la spesa.
Ricordo però colazioni in cucina la domenica mattina tutti insieme ,ricordo il caffellatte caldo e i biscotti , ma non ricordo di aver mai trascorso un pomeriggio ai Gigli.
Ricordo invece  tante domeniche  pomeriggio trascorse a cercare gli anemoni rosa e viola nel prato dietro casa, si perché , in quello strano mondo dove sono cresciuta i compiti che mi davano a scuola , li finivo di fare il sabato pomeriggio e la domenica , era dedicata al divertimento e al gioco .
E non ricordo di aver mai fatto i compiti fino alle undici di sera.
Ve l’ho detto , era un mondo bizzarro , pensate che potevo uscire in cortile a giocare e , semplicemente quanto era ora di cena , tornavo in casa .
Non avevo bisogno di un “ Wathsappino” della mamma per ricordare che dovevo tornare a casa , così come non dovevo inviarne uno a mia volta quando arrivavo a scuola.
Alcune volte cadevo di bicicletta o dallo scivolo , mi sono sbucciata tante volte le ginocchia e mi sono anche fratturata una caviglia giocando , ma non è mai stato un grosso trauma , semplicemente , si metteva in conto che potevamo cadere e farci male .
Il più delle volte , bastava un cerotto .
 Era un mondo in cui mangiavamo cose molto grasse ,mia nonna mi riempiva di pane burro e zuccherro o pane vino e zucchero  , eppure , nessuna di noi  amiche era obesa.
Facevamo tutte sport , io giocavo a tennis , la mia amica Rossella faceva danza classica ma avevamo sempre tempo per divertirci e per giocare .
La cosa incredibile è che i nostri genitori aveva il tempo per giocare con noi seppur lavorassero oltre le 40 ore a settimana.
Era un mondo stranissimo quello in cui sono cresciuta sapete?
Pensate che se magari un mobiletto in casa si rompeva veniva riparato , e non si correva all’Ikea a comprarne uno nuovo  per un  motivo ovvio, l’ikea non c’era e c’era questa assurda  tendenza  a far durare le cose . 
Ve l’ho detto , era un mondo molto strano , un mondo n cui i bambini al parco giocavano insieme agli animali e nessuno di loro , giocava con un tablet in mano , al massimo , si poteva prendere un pallone in faccia , ma il più delle volte , non accadeva nemmeno quello.
Era un mondo in cui sceglievi la scuola per la quale eri portato e non quella che ti avrebbe dato mezza chance di lavorare in futuro .
Era un mondo stranissimo in cui , qualcuno sceglieva pure di non studiare e andava subito a lavorare .
Io avevo tanti sogni e , curiosamente , credevo li avrei realizzati tutti .
Gioivo delle mie piccole vittorie personali , piangevo per qualche sconfitta , litigavo con le amiche e venivo sgridata dai miei genitori e , quando accadeva , stavo zitta e incassavo la punizione sapendo che l’avevo meritata e , prima o poi, mi sarei perdonare dai miei genitori .
Non mi è mai servito uno psicologo per superare certe piccole sconfitte.  
Era un mondo in cui , il sabato pomeriggio i babbi dei miei amici maschi andavano a veder giocare i loro figli al campo sportivo , ma nessuno si menava sugli spalti e nessuno era convinto di aver come figlio Roberto Baggio .
A volte il bambino giocava , a volte stava in panchina . 
Decideva l’allenatore e il genitore non dava di matto per la scelta , semplicemente l’accettava.
Le bambine magari sognavano di fare le principesse come cenerentola , certo non sognavano di fare le veline e di sposare un calciatore.
Credevamo nella giustizia e nel futuro , e cosa più importante , credevamo che le cose sarebbero sempre  andate a migliorare crescendo .
Era davvero uno strano mondo sapete?
Un mondo così strano che fatico a credere sia esistito davvero… 


Sempre vostra,  
Latitante...ma ancora qui  ...

S. 

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