Me lo ricordo come fosse ieri.
Certe mise sono incancellabili.
Quel 31/12 è stato il mio primo capodanno da sola.
Festa a casa di una certa Erika ,
l' amica di un amica di un amica , Erika di cui ho perso le tracce dopo quella notte.
Il rientro at home stimato per le due di notte ,
questo fatto di poter affrontare la notte mi faceva sentire assai matura .
Infatti l'abito testimoniava una certa dose di maturità e coraggio, coraggio sopratutto.
Ricordo con furiosissimo sdegno le scarpe con la para nere con la riga rossa ....
solo chi ha vissuto il finire degli anni 80 in tutto il loro splendore potrà ricordarle.
Foto?
no, non ne ho... posso provare a farvi un disegno ,
eccolo qui a lato.
Come dite?
Fanno schifo perchè le ho disegnate male?
Ok, una delle due affermazioni è vera.
Sappiate che le ho disegnate bene.
Erano davvero così.
La moda negli anni 80 ha superato tutti i limiti del buon gusto e della decenza.
Se pensate ad una persona vestita male e parecchio ridicola io so che vi saltano subito in mente immagini piene zeppe di capelli cotonati, abiti con spalline , pantaloni fluo elasticizzati , calze a righe e guantini di pizzo ( Madonna dettava legge.. ) .
Come credo di avervi già detto ,
io ho indossato (e con un certo orgoglio anche! ) tutti gli orrendi capi che la moda imponeva.
Scarpe "antinfortunistiche con la mega zeppa incluse nel pacchetto" .
Quindi , tornando al capodanno, che voleva essere l'argomento principale del post , indossai le delicatissime scarpette di cenerentola disegnate sopra
( che erano ottime armi in caso di aggressioni ) ,
la mia gonnellina nera svolazzante con tulle
(si , avete letto bene, con tulle) ,
enormi orecchini
e un delicatissimo gilet rosso in velluto.
Quanta dolcezza in questi abbinamenti.... ....
avevo solo 13 anni e sembravo una giovane versione di Moira Orfei...
Si ,certo che ho delle foto.
Quando una persona è fiera del proprio look vuole essere fotografata per ricordarsi sempre di cosa è stata capace...
Ma capitemi,
non mi sento di espormi ad un umiliazione così grande.
Accontentatevi del disegno e , sappiate che è fedele al 100 % .
Amiche dell'epoca potranno testimoniare.
Ma proseguiamo , stacchiamoci dall'argomento "abito" ( argomenti quelli inerenti ai vestiti sempre a me molto cari ) e dedichiamoci alla festa di fine anno:
La festa a casa di questa Erika era una vera e propria festa anni 80....
in salotto erano stipate quelle trenta persone divise in tre gruppi distinti .
Maschi da una parte , femmine dall'altra e sfigati a sedere in un angolo.
Sono fiera di essere sempre stata nel gruppo delle femmine.
Sul tavolo da pranzo patatine , coca cola , fanta ( che si sa, non è buona ma è tanta) e... bottiglie di spumante ( rigorosamente dolce) da stappare a mezzanotte.
Atttaccati in modo sparso e ben confuso palloncini colorati e festoni di dubbia provenienza
( probabilmente un riciclo di qualche compleanno ) .
Teli scuri poggiati sui paralumi per creare un pò di atmosfera e luci simil discoteca .
il finto Dj ,segregato in un angolo si sentiva fighissimo
visto che almeno lui aveva qualcosa da fare.
Quella sera ho ballato il primo lento della mia vita ,
con un ragazzo che non avevo mai visto prima ,
con il quale ho scambiato a malapena mezza parola e che adesso fatico a ricordare ma....
visto che ero piccola e sognatrice decisi che in realtà potevo anche innamorarmi di lui ,
cosa che a me riuscì benissimo fin da subito.
Ovviamente non lo rividi mai più e mi cullai nel mio amore incompreso per diversi mesi.
Ho sempre avuto questa vena romantico-distruttiva.
Quel capodanno lo ricordo con immensa gioia.
Ricordo una ragazzina timida e insicura che , mascherata da tipetta grintosa si affacciava alla vita adulta .
I capodanni dopo.... sono stati un susseguirsi di brutte copie di quello.
Dalle feste in casa siamo passati alle feste in discoteca che avevano di diverso dalla festa in casa solo il prezzo.
Poi siamo passati alle cene in casa e a seguito alle serate in piazza.
Ricordo in modo nitido ,
che piazza della Repubblica il 31 dicembre del 2000 sembrava Beirut.
Poi son cresciuta e ho capito che il capodanno non mi piace .
Ho accettato questo fatto che per anni ho rifiutato ,
finendo sempre a feste costosissime e rompendomi allegramente le palle.
Chissà perchè poi ho tentato per anni di farmi piacere qualcosa che non mi piace....
forse in cuor mio volevo ricreare la magia di quel capodanno 1988,
in quella casa sconosciuta ,
la casa di un amica che nemmeno ricordo,
ballando il primo lento della mia vita,
bevendo spumante da una flute di plastica e
sentendomi così grande abbracciata a quel ragazzo .....
E dopo questo fiume di ricordi , non mi resta che augurarvi Buon Anno...
Sempre vostra , e sempre un pò ironico-nostalgica...
S.
Certe mise sono incancellabili.
Quel 31/12 è stato il mio primo capodanno da sola.
Festa a casa di una certa Erika ,
l' amica di un amica di un amica , Erika di cui ho perso le tracce dopo quella notte.
Il rientro at home stimato per le due di notte ,
questo fatto di poter affrontare la notte mi faceva sentire assai matura .
Infatti l'abito testimoniava una certa dose di maturità e coraggio, coraggio sopratutto.
Ricordo con furiosissimo sdegno le scarpe con la para nere con la riga rossa ....
solo chi ha vissuto il finire degli anni 80 in tutto il loro splendore potrà ricordarle.
Foto?
no, non ne ho... posso provare a farvi un disegno ,
Come dite?
Fanno schifo perchè le ho disegnate male?
Ok, una delle due affermazioni è vera.
Sappiate che le ho disegnate bene.
Erano davvero così.
La moda negli anni 80 ha superato tutti i limiti del buon gusto e della decenza.
Se pensate ad una persona vestita male e parecchio ridicola io so che vi saltano subito in mente immagini piene zeppe di capelli cotonati, abiti con spalline , pantaloni fluo elasticizzati , calze a righe e guantini di pizzo ( Madonna dettava legge.. ) .
Come credo di avervi già detto ,
io ho indossato (e con un certo orgoglio anche! ) tutti gli orrendi capi che la moda imponeva.
Scarpe "antinfortunistiche con la mega zeppa incluse nel pacchetto" .
( che erano ottime armi in caso di aggressioni ) ,
la mia gonnellina nera svolazzante con tulle
(si , avete letto bene, con tulle) ,
enormi orecchini
e un delicatissimo gilet rosso in velluto.
Quanta dolcezza in questi abbinamenti.... ....
avevo solo 13 anni e sembravo una giovane versione di Moira Orfei...
Si ,certo che ho delle foto.
Quando una persona è fiera del proprio look vuole essere fotografata per ricordarsi sempre di cosa è stata capace...
Ma capitemi,
non mi sento di espormi ad un umiliazione così grande.
Accontentatevi del disegno e , sappiate che è fedele al 100 % .
Amiche dell'epoca potranno testimoniare.
Ma proseguiamo , stacchiamoci dall'argomento "abito" ( argomenti quelli inerenti ai vestiti sempre a me molto cari ) e dedichiamoci alla festa di fine anno:
La festa a casa di questa Erika era una vera e propria festa anni 80....
in salotto erano stipate quelle trenta persone divise in tre gruppi distinti .
Maschi da una parte , femmine dall'altra e sfigati a sedere in un angolo.
Sono fiera di essere sempre stata nel gruppo delle femmine.
Sul tavolo da pranzo patatine , coca cola , fanta ( che si sa, non è buona ma è tanta) e... bottiglie di spumante ( rigorosamente dolce) da stappare a mezzanotte.
Atttaccati in modo sparso e ben confuso palloncini colorati e festoni di dubbia provenienza
( probabilmente un riciclo di qualche compleanno ) .
Teli scuri poggiati sui paralumi per creare un pò di atmosfera e luci simil discoteca .
il finto Dj ,segregato in un angolo si sentiva fighissimo
visto che almeno lui aveva qualcosa da fare.
Quella sera ho ballato il primo lento della mia vita ,
con un ragazzo che non avevo mai visto prima ,
con il quale ho scambiato a malapena mezza parola e che adesso fatico a ricordare ma....
visto che ero piccola e sognatrice decisi che in realtà potevo anche innamorarmi di lui ,
cosa che a me riuscì benissimo fin da subito.
Ovviamente non lo rividi mai più e mi cullai nel mio amore incompreso per diversi mesi.
Ho sempre avuto questa vena romantico-distruttiva.
Quel capodanno lo ricordo con immensa gioia.
Ricordo una ragazzina timida e insicura che , mascherata da tipetta grintosa si affacciava alla vita adulta .
I capodanni dopo.... sono stati un susseguirsi di brutte copie di quello.
Dalle feste in casa siamo passati alle feste in discoteca che avevano di diverso dalla festa in casa solo il prezzo.
Poi siamo passati alle cene in casa e a seguito alle serate in piazza.
Ricordo in modo nitido ,
che piazza della Repubblica il 31 dicembre del 2000 sembrava Beirut.
Poi son cresciuta e ho capito che il capodanno non mi piace .
Ho accettato questo fatto che per anni ho rifiutato ,
finendo sempre a feste costosissime e rompendomi allegramente le palle.
Chissà perchè poi ho tentato per anni di farmi piacere qualcosa che non mi piace....
forse in cuor mio volevo ricreare la magia di quel capodanno 1988,
in quella casa sconosciuta ,
la casa di un amica che nemmeno ricordo,
ballando il primo lento della mia vita,
bevendo spumante da una flute di plastica e
sentendomi così grande abbracciata a quel ragazzo .....
E dopo questo fiume di ricordi , non mi resta che augurarvi Buon Anno...
Sempre vostra , e sempre un pò ironico-nostalgica...
S.