martedì 13 dicembre 2011

I dischetti di ovatta

 Circo

I muscoli nervosi, scattanti.
Tesi.
Sono anni che me li tendo con la ginnastica artistica. 
Da che ho memoria ho imparato a fare la verticale ancor prima di imparare a camminare. 
Il boby rosa fuxia disseminato di strass che tira e fascia un pò troppo il sedere.
La calzamaglia con le paillettes color del cielo .
Quel cielo dove solo tu sai volare. 
I glitter luccicanti sulla pelle.
La crocchia così stretta e tirata da far quasi sembrare i tuoi occhi a mandorla. 
La piuma di struzzo sopra la testa e le lunghe ciglia finte. 
Il trucco pesante ,applicato con maestria. 
Gli stessi gesti, lo stesso rituale. 
Da quanti anni? 
Da sempre, non ricordi una vita diversa da quella. 
La tensione che sale prima dell'inizio dello show. 
La costumista nervosa che deve sempre riparare a qualche danno. 
La cordialità e le parole di circostanza .
Poi tocca a te. 
Sali lassù, in alto. 
Loro sono piccoli in platea , sembrano puntini silenziosi .
Aspettano di vederti volare. 
Chissà qualcuno magari aspetta anche di vederti di cadere. 
Ma tu a quello non ci pensi .
Mai.
Perchè tu lo sai che puoi volare.
E volerai. 
Afferri il trapezio e ti lanci. 
Lui ti prenderà come ha sempre fatto.
E volerete insieme.
Come 10,100 ,1000 altre volte prima. 
E poi arriva la notte e tutto finisce. 
Un ultimo applauso e dopo il silenzio.
Sugli spalti tracce di umanità. 
Pacchetti vuoti di patatine, bottigliette di coca cola e cartacce. 
In che città siamo? 
Non lo ricordi nemmeno. 
E francamente, neppure  ti interessa. 
Lo specchio del neon riflette il tuo viso distrutto. 
La calzamaglia celeste è riposta nel piccolo armadio della roulotte insieme al body rosa coi glitter. 
La soffice piuma di struzzo rosa fa loro compagnia. 
Le ciglia finte sono nella scastolina dentro in logoro beauty. 
I capelli, ancora un pò appiccicosi di lacca sono legati in una morbida coda .
Prendi cotone e latte dergente e ti togli lo spettacolo dalla faccia. 
Strucchi gli occhi e getti i batuffoli di cotone nel piccolo cestino arruginito. 
Li osservi. 
Ecco cosa resterà a questa città di te. 
Due dischetti di ovatta sporchi di rimmel. 


S.


3 commenti:

  1. Che figata! Avrei potuto leggerlo con in sottofondo Niente trucco stasera di Renato Zero.
    Complimenti, mi piace assai! :)
    Silbi.

    RispondiElimina
  2. Grazie ragazze!le vostre parole mi fanno sempre un piacere immenso!

    RispondiElimina

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