mercoledì 21 ottobre 2015

Aglio

Lui vende aglio .
Lo vende solitamente nei mercatini e lei lo incontra da anni ,
ogni sabato al mercato di Scandicci.
Non lo vende in un banco e non è un ambulante.
No.
Lui lo vende in piedi .
In mezzo al magma umano di persone che spesso lo scansano .
Lo vende in mezzo ad altri banchi di ambulanti che lo guardano in cagnesco. 
In quel caos del sabato mattina ,lui ,tenta di vendere il suo aglio.
Lo vende nei sacchettini di plastica per 1 € a busta.
Anche a meno, chiaro.
Dipende da quanto gli offre la gente.
Lei si è chiesta spesso quanti soldi gli rimangano in tasca di quei pochi spiccioli che le persone gli danno.
La mamma di lei dice che il suo aglio è buono.
Lo compra spesso e a volte offre lui  qualche spicciolo per un caffè.
Ma lui non li vuole .
Sembra ci tenga molto a non prendere l’elemosina ma a “lavorare” .
Per come può.Chiaro.
Lei si è domandata , a volte come fa ad avere quell’aglio.
Se qualcuno “lo rifornisce” o se lo coglie lui stesso , la mattina all'alba prima di venire al mercato  .
Vorrebbe domandarglielo.
E' sempre sorridente, curato, gentile e con occhi buoni.
Occhi che hanno sofferto.
L’ha sempre chiamato “ Aglio”  .
Un modo buffo per “riferirsi a lui” durante le chiacchierate con sua mamma .
Non una mancanza di rispetto nei confronti della sua persona , beninteso.

Di solito, dopo averlo incontrato sorride. 
In  modo malinconico certo, ma non triste.  
Quel sabato no. 
In quel sabato mattina quegli occhi lucidi non le uscivano dalla mente. 
Lei così dura così incazzosa, in quel surreale sabato ci pensava continuamente.
Quel giorno non trovava nulla con cui farsi scudo e togliersi quello sguardo dalla mente.
Non riusciva a sorridere come mille altri sabati .
Si chiese a quante persone quello sguardo , avesse fatto lo stesso effetto devastante che aveva fatto a lei quel giorno.
Poche purtroppo - si scoprì a pensare.  
Avrebbe voluto poterglielo dire , ma come?
Quel sabato  mattina ,in cui era così inferocita perché aveva fatto cadere l'iPhone nel cesso , quello sguardo le era servito per ridare il giusto valore alle cose .
Lui che aveva preso quei cinque euro come se fossero un miliardo e , in contrapposizione , lei ne aveva buttati 900 nel cesso e il giorno dopo ne avrebbe spesi altri 300 , senza colpo ferire , all’Apple Store per riavere il suo dannato telefono.
...lui che quando lei le aveva detto :

" Con questi 5 euro chiama la tua mamma in Bangladesh 
e dille che la Fiorentina sempre incazzata  la saluta" 

si era commosso e le aveva detto che la sua mamma di 80 anni non ci vedeva più , ma lui la chiamava con il telefonino quando poteva.
Già quando poteva.
Si chiese quanto a lui sarebbe  nelle tasche di quei 5 euro .
Magari solo pochi centesimi con i quali a malapena avrebbe potuto dire:
“Ciao Mamma” .
Gli domandò :  
“ Ma quanto tempo è che non torni a casa?"
lui di rimando, con un sorriso timido mormorò :  
"Non posso tornare più...non ho il permesso di soggiorno" .
Provò vergogna per se stessa.
Per il suo essere così incazzata  quella mattina e si sorprese a pensare che si, avrebbe barattato volentieri i soldi che le servivano per riparare il suo telefono con il permesso di soggiorno di lui.
Lui che incontrava così spesso ma che con il quale così raramente aveva parlato
Chissà perché ,proprio quella mattina era capitato di parlarci di più. 
Forse l’inconscio ha più fantasia di noi , e ci mette davanti certe realtà per insegnarci a dare il giusto valore alle cose. 

"Come ti chiami?" .
Gli chiese - 
 "Nadir " rispose lui con gli occhi lucidi di lacrime stringendo i 5 euro che lei gli aveva dato ...lei gli strinse la mano ,gli accarezzò il braccio e gli disse :
"Abbracciala la tua mamma da parte mia..."
Gli occhi di lei incrociarono quelli di lui.
Tra loro passò qualcosa che non riusciva a spiegare.
Mille pensieri in un attimo .

Lei pensò che lui ,probabilmente non l'avrebbe mai più rivista la sua mamma cieca.
Sarebbe morta laggiù , in Bangladesh e lui l'avrebbe pianta qui , 
solo, in un Italia che non lo voleva.
In un Italia dove lui non esisteva per nessuno . 
Ma pensò anche che da oggi, lui esisteva per qualcuno. 
Esisteva per lei.


Note : 

Beati voi.
Voi che vedete nei problemi del paese questi poveri ragazzi.
Beati voi che avete trovato il vostro capo espiratorio e vi cullate ogni giorno nella rabbia.
Beati voi, sempre pronti a dire che si, loro stanno male ,ma allora, "Perchè non stanno a casa propria invece di venire qui a rubarvi il lavoro?"
Lavoro che peraltro, voi ,con il vostro vestitino pulito e il colletto inamidato non fareste nemmeno sotto tortura.
Beati voi che non sapete farvi turbare dagli occhi velati della disperazione.
già , beati voi.
o forse chissà... 
Poveri. 
Poveri voi.


S. 


venerdì 25 settembre 2015

Avevo un blog....

Si.. Avevo un blog .Si 
chiamava Signorina Silvietta house e ci tenevo tantissimo. 

Lo aggiornavo una/due volte a settimana e lo facevo molto volentieri. Avevo anche tanti altri blog che leggevo puntualmente. Con il tempo gli scrittori dei suddetti blog , a furia di leggersi , erano diventati una sorta di amici virtuali . 
Adesso ho un blog dormiente ( Non mi sento ancora di definirlo morto) ,un lavoro che mi uccide , due gatti fighissimi che adesso si amano molto 

( vedi foto ) 
e la mia solita ansia. 
Ma ho pure l'asma , 
l'abbronzatura stinta ,
3 kg in più  la colite nervosa e il mal di testa un giorno si,  e l'altro pure. 
Se la ditta che produce gli aulin fallisce io sono spacciata.
L'aulin a me deve molto.  
Queste due righe solo per dirvi che son viva.
Emotivamente ammaccata , ma viva.

E comunque tornerò. 
Non so ancora quando ma tornerò a scrivere in questo caotico angolino. 
Voi non mi abbandonate. 






Sempre vostra , 
S. &Ivano & Isotta 



domenica 28 giugno 2015

Riportatela indietro , grazie.

Ivano aveva manifestato spesso la volontà di avere una regina al suo fianco.
In quanto Re sentiva molto la mancanza di una regina,regina che nel suo immaginario avrebbe contribuito alla pulizia della sua lettiera e lo avrebbe coccolato e venerato in ogni momento.
In quanto Padroni sudditi devoti ci siamo dati un gran daffare per accontentare questa sua richiesta e infine, in accordo con lui abbiamo stilato la lista dei requisiti che avrebbe dovuto avere la sua degna consorte.
Ivano aveva espresso richieste precise , dunque:
  • La regina doveva essere di razza siberiana ( quindi anallergica) ,e doveva essere dotata del suo medesimo sangue reale.
  • La regina non doveva , per nessun motivo al mondo essere uguale a lui nei colori del manto , poiché lui ci teneva moltissimo ad essere unico nel suo genere.
  • La regina avrebbe dovuto venerarlo come un Dio e non utilizzare nessun gioco, cuscino, ciotola dedicata a lui.
Grazie ad accurate ricerche e grazie ad un agenzia di selezione del personale siamo riusciti a trovare una candidata che pareva essere all’altezza.  
La creatura è giunta nel regno di Ivano sabato mattina e ha dato subito prova di avere un temperamento vivace  e sbarazzino . Ivano l’ha osservata con occhio vigile e ha subito deciso che la odiava.  
La creatura , non sembrava ascoltare i suoi ordini di gatto “padrone” anzi!  
Giocava con disinvoltura con oggetti del Re, si accucciava nella sua cuccia e , cosa più grave lo aggrediva con sonore zampate per destare la sua attenzione.Come se non fosse abbastanza usava tutte le doti della Femmina "gatto" e si strusciava a lui con fare malizioso...  
Dopo tre ore di questa tortura Ivano mi ha osservato e , con fare irritato mi ha detto : 
"OK, ci avete provato...
apprezzo il gesto davvero, 
ma ci ho ripensato.
Non la voglio sta scassapalle per casa. 
Riportatela pure indietro, 
GRAZIE. " 
Quando ho fatto lui presente  che no, non avevo intenzione di riportarla indietro si è molto risentito e si è chiuso in un silenzio regale.  
Nel frattempo l’altra creaturina si dedicava all’esplorazione del nuovo regno e non lesinava di dedicare attenzione mirate “ al re” che ,sdegnosamente la ignorava e ne aveva pure un pò paura. 
Come mi hanno fatto degnamente notare, deve essere perchè ivano è totalmente inconsapevole del fatto di essere gatto quindi, non riesce a capire cosa sia quella piccola e insolente pallina di pelo tigrato che gli agita il culo in faccia. 
Come dite? Come si chiama la creaturina?
Avete ragione,Non ve l’ho detto…
La nuova arrivata si chiama Isotta e vanta uno splendido colorito grigio tigrato. Ha inoltre una caratteristica facilmente riscontrabile nel genere umano femminile.
Rompe i coglioni.Moltissimo. 
A noi a all’Ivano che , cordialmente , la DETESTA.
Immagino che sia una fase momentanea .
Comunque io mi sono presa tre giorni di ferie dal lavoro per dedicarmi anima e corpo ( soprattutto corpo poiché ho delle ferite nei polsi che non si possono descrivere) all’inserimento ella nuova felina in casa…
Le mie amiche di 40 anni si dedicano all’inserimento dei bambini all’asilo..
Io mi dedico all’inserimento dei felini.
Ad ognuno il suo…

Sempre vostra, con doppietta felina...

S.


 

giovedì 4 giugno 2015

La libertà....

Stasera sono stata in carcere..
Detto così è inquietante mi rendo conto.
In realtà stasera ho partecipato ad uno di quelli che chiamano "aperitivi" o "Cene galeotte". 

Sono di fatto serate , nel mio caso un aperitivo , organizzate nei carceri dove a servire sono i "galeotti stessi" , affiancati da rinomati chef. 

L'incasso della serata è solitamente devoluto in opere di benefiche di vario genere, l'incasso della  serata di stasera , serata organizzata dall'Unicoop Firenze per i soci , era destinato alla ristrutturazione del battistero di Firenze.

L'accoglienza non è stata delle migliori, un gruppo di manifestanti ci hanno fischiato perchè non erano d'accordo sull'iniziativa e soprattutto sulla destinazione dell'incasso.
Pare che non avessero gradito il fatto che i soldi raccolti non venissero donati per ristrutturare il carcere ma per ristrutturare un monumento fiorentino che , a loro dire, deve essere restaurato con soldi del comune e non dei cittadini.
Punti di vista. 
Ognuno è libero di manifestare come meglio crede.
Liberi loro di manifestare. 
Libera io di fare beneficenza come ritengo giusto. 

Libertà è la parola chiave di questa questa serata. 

Confesso di aver partecipato a questo aperitivo spinta da una sorta di "curiosità" adolescenziale.
Visitare un carcere è una cosa che ho sempre voluto fare... 
non chiedetemi la motivazione ,  rischierei di essere fraintesa nello spiegare questa mia strana curiosità.

Parliamo d'altro , 
parlamo in breve della serata. 
La serata si è svolta come mille altre ma con momenti molto intensi . 
Ci sono stati attimi in cui , mentre sorseggiavo vino bianco ghiacciato o mentre mi ingozzavo di crostini con altri amici , potevo tranquillamente dimenticare la location dove mi trovavo ma poi, qualcosa mi ha riportato alla realtà. 

Alcune detenute hanno letto dei brani scritti da loro .
 Queste signore frequentano un corso di scrittura creativa all'interno del carcere e hanno scritto alcuni racconti , da questa raccolta di racconti sono nati due libri : "Alice nel paese delle domandine" e " alice , la guardia e l'asino bianco" . 

Durante queste letture ho realizzato davvero dov'ero. 
Durante le loro letture ho capito che io ho qualcosa che a loro manca con tutta l'anima. 
La libertà. 
 
Certe loro parole mi hanno commosso , 
scambiare due parole con loro mi ha commosso . 
Quando mi sono congratulata con loro per il loro modo di  scrivere , 
per la passione che hanno messo dentro i loro racconti, 
nei loro occhi ho letto una gioia che difficilmente scorgo negli occhi delle persone a me vicine. 
Le loro parole, la loro voglia di raccontarsi le rende più libere.
E non vedo l'ora di leggere i due libri per capire meglio la storia di queste donne ,per capire il loro trascorso, i loro errori ma sopratutto...
spero di leggerci la loro voglia di rinascere , 
la loro voglia di uscire da quelle mura , 
la loro voglia di chiudersi un giorno il portone di quella prigione alle spalle ...
per non rientrarci mai più.
 




S.

domenica 24 maggio 2015

da Shoreditch , ai 40 per arrivare a Bob...

Arranco ma ci sono...
magari qualcuno di voi temeva la mia dipartita, 
magari pensavate che non avessi retto il colpo di aver compiuto 40 anni e mi fossi uccisa con un bel coma etilico a furia di ingollare gewurztraminer... 
e invece no, sono ancora qua.(E' già..)

La mia assenza è dovuta solo ad una cosa... 
il poco tempo a disposizione! 
Ho avuto un mese di maggio così pieno che mi ci sarebbero volute due vite per viverlo e quindi , trovare pure il tempo per raccontarlo era impossibile!
Peccato perchè di cose da raccontare ce ne sarebbero tantissime e , curiosamente, tutte belle.

Per una come me , dotata di scarso dono della sintesi riassumere in venti righe un mese è oltremodo difficile quindi mi giocherò il tutto per tutto in un photo-post sperando di riuscire a raccontarvi , 
nel mio consueto modo sparso e ben confuso ,
i tre fatti salienti di questi ultimi 20 giorni...


E dunque: 

tutto è iniziato , come ogni anno ( anzi come ogni volta che posso ) a Londra...
La mia amatissima Londra dove , 
anche quast'anno mi sono recata per una breve e intensa fuga...

Di Londra che posso dirvi che non vi abbia già detto nei mille post che ci ho scritto su? 
Poco mi rendo conto...
E allora vi cosiglio un bel giro a Shoreditch , alla ricerca della street art.
Potete girare il quartiere in due modi, con una guida , un tour organizzato o come me....
PERDENDOVI. 
Ma il bello di girare le città è proprio questo...
Perdersi. 
cosa in cui io riesco benissimo!( che a Londra è normale , ma io mi perdo pure a Firenze e quello , per una fiorentina doc quale mi vanto di essere è un pelino umiliante)
E allora perdetevi , gironzolate,osservate con la testa all'insù e ne vedrete davvero di belle....
Tipo queste ad esempio :



O queste: 



e magari dopo ore di camminate fermatevi ad un pub e prendete qualcosina da bere, che lo sapete no, ci sta sempre bene!
Se avete culo.. trovate pure il sole a scaldarvi ( alla faccia di chi mi gufava dicendomi che sarebbe sempre piovuto!!)

se invece ne avete voglia, potete sempre farvi un giro al borough market e perchè no....

mangiare ostriche grosse come cocomeri ...

O fermarvi a bere a bere un caffè a Neal Yard che è di un bello che non si può descrivere, una piazzetta dove lascerete sicuramente il cuore...( piazzetta molto amata anche da James e Bob , chi sono? Lo scoprite più avanti.. non siate frettolosi!!)

 
Infine se volte dare alla vacanza un certo pepe , 
potete pure rischiare di perdere l'aereo del ritorno... 
ma non vi delizierò di particolari su questa cosa, sappiate che ho davvero rischiato di restare in UK e , no, non siate maliziosi! 
Non l'ho fatto apposta!
Non questa volta almeno! 

Questa volta volevo tornare a casa perchè dovevo festeggiare un traguardo mica da poco!
Dovevo festeggiare i miei 40 anni.
Avevo deciso di farli passare in sordina e di continuare a sentirmene 29 ( esatto io non ho ancora accettato il fatto di averne compiuti 30, figuriamoci 40!!!)
di non festeggiare e invece....

Quel santo del "mi'omo" ha deciso che mi meritavo una festa a sorpresa , 
festa che porterò sempre nel cuore
 così come porto nel cuore tutti gli amici che c'erano!
 
Dovei dilungarmi ore per raccontarvela ma accontentavi della foto della torta...

DITE LA VERITA'... 
UNA TORTA COSI' DANNATAMENTE FIGA 
NON L'AVETE VISTA MAI !!!!


Ivano oltre alla torta ha molto apprezzato i palloncini...
Ad ognuno il suo!
 

Finiti i festeggiamenti si torna alla normalità, 
al lavoro e alla routine...
Sul lavoro stendo un velo pietoso, 
passano gli anni e sento che il mio lavoro di "tecnico" mi appartiene sempre meno e ultimamente mi soffoca proprio , ma non vi stresserò con queste paranoie , del resto , ho SOLO 40 ANNI , magari quando sarò GRANDE sceglierò di fare un lavoro meno tecnico e più creativo! 

Concludo questo post disordinato e caotico con una scoperta che non posso non condividere....

lui , 
anzi LORO : 
James & Bob
immagine presa da questo sito (click)
I protagonosti di due libri fantastici "Un gatto di nome Bob" e "il mondo secondo Bob ", li trovate entrambi su Amazon.
 


Il primo libro mi è stato regalato  da una persona che ,come me ,
ama gli animali e i gatti e che ve lo dico a fare...
E' STATO SUBITO AMORE!
Ma non vi fermate all'apparenza, 
non è la solita storia strappalacrime in cui si parla di rapporti tra uomo e animali, no, è molto di più.
E' la storia di una rinascita comune , 
quella di James e del gatto Bob, ora suo fedele compagno che lo salva da una vita senza amore e senza affetto , ma anche James salva Bob. 
Due anime ferite che si trovano e si curano a vicenda conquistando il cuore della gente ( il mio di sicuro).
Una storia che vi farà guardare alla vita dei senzatetto ,degli artisti di strada e ai venditori di The Big Issue in un modo diverso..
Il fatto che sia una storia vera , scritta da James e che sia ambientata a Londra ha dato ovviamente quel tocco in più ...

Vi consiglio davvero di leggerla e poi voglio sapere se anche voi vi siete innamorati di questa coppia così come è accaduto a me. 
Se siete come me... amanti di Londra progetterete subito una nuova fuga in Uk per tentare di incontrarli!
Ci siete ancora o il troppo caos vi ha fatto fuggire? 
Se ci siete allora vi saluto... 

Adesso bisogna che chiuda, ho i capelli bagnati poggiati sulle spalle da un ora , devo recensire almeno tre locali su tripadvisor , fumare una sigaretta , bermi un mezzo litro di caffè , finire un disegno , leggere una storia per la quale devo fare un disegno e infine prepararmi per andare a vedere una commedia a teatro. 

Se mi avanzan dieci minuti magari mi riposo pure....



Sempre vostra, 
con 40 anni anagrafici 
ma sempre 16 inel cuore!


S.











venerdì 17 aprile 2015

Il Papillon Arancione...



Eravamo 7 ieri sera .
Potevamo essere molte di più ma è stato bello comunque.
Quello che ci ha unito è l’esser "Nate"
professionalmente beninteso ,  
all’ipercoop della “LASTRA”.

Per una strana serie di coincidenze eravamo capitate in quel marasma che era l’iper di Lastra.

Correva l’anno 1997
l’apertura del nuovo colosso fiorentino marchiato “IPERCOOP” .
Sembra passato un secolo eppure i ricordi che ho di loro e di quegli anni sono nitidi.
Probabilmente perchè loro , 
son le  persone con le quali ho condiviso i primi frammenti di vita lavorativa.

Certo, è indubbio, eravamo diverse così come diverse siamo rimaste. 
 
E' normale che fosse così, non ci eravamo scelte , 
eravamo capitate nella stesso Iper e abbiam condiviso quei primi anni di caos.

Se mi volto ho davanti gli occhi come eravamo , i nostri punti di forza, quelli di debolezza , i piccoli grandi conflitti ma anche le risate di quegli anni.  


Le nostre differenze , 
le nostre scelte , 
quelle della cooperativa con il tempo ci han fatto perdere di vista, 
perdere certo ma non dimenticare. 
O perlomeno, io non ho mai dimenticato quei primi anni.
Non ho mai dimenticato come eravamo.

Come avrei potuto?



Con loro ho iniziato a lavorare ,
ho vissuto la prima apertura della mia vita,
ho riso per gli aneddoti dei clienti e a volte ho pianto per la stanchezza e per lo stress.
Ma era uno stress diverso da quello di adesso. 
Era uno stress "allegramente inconsapevole"...

Queste persone e quegli anni son legati ad una parte di vita fatta di scoperte e di prime volte . 
Quella parte di vita innocente, la parte buona della vita lavorativa. 


Loro son testimoni , spero silenziosi , 
di una divisa raccapricciante ,
con quella gonna di una bruttezza rara e di lunghezza "variabile".

Loro mi hanno visto con indosso un papillon arancione che tento in ogni modo di dimenticare ma non ce la faccio…

del resto non si può uscire vive da un papillon o da una cravatta arancione…  



Chiaro, la vita frenetica e le polemiche intorno al nostro lavoro ci han fatto cambiare ma mi piace pensare che infondo, non lo siamo poi più di tanto… 
Siam sempre le solite coglione.


La serata di ieri sera me ne ha dato la prova.
serata di vino gossip e vecchi ricordi. ( peccato non aver preso appunti che adesso non mi ricordo nemmeno una ciana!!!) 

Serata di risate da mal di pancia  e di buoni propositi ... 

" O ma rivediamoci!

La prossima volta vediamoci a colazione 
così si chiacchiera tutto il girono!!! 

Non facciamo passare vent'anni ...." 



Che poi lo sai tu e lo sanno pure loro mentre ti saluti che in realtà ,
ne passerà di tempo per rivedersi  tutte di nuovo.

E allora mentre ti saluti,
e pensi a cosa scrivere su questa serata ,
avverti una strana fitta di malinconia.

Ma non ci pensi.

Non ci vuoi pensare.
Sali le scale di casa, scuoti la testa come a scacciare un po’ di malinconia,
ti accendi l'ultima sigaretta in terrazza mentre rispondi a qualche messaggio sulla serata .   

Pensi.  
Un po’ al passato e pò al futuro.
In un attimo la serata è finita e la sigaretta anche.    
Pensi a quando la fumavi di nascosto nel bagno della galleria . 


In una sorta di rievocazione giovanile la lanci dalla terrazza con una "schicchera"   come facevi ai vecchi tempi...

E per un attimo , 
ti pare di avere ancora vent'anni...
Ma sopratutto...
 ti pare di avere ancora il papillon arancione…


 S.

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