Appuntamento con il Writing Tuesday di Silbietta di INTERNO 105.
Ego
Non l’ho mai interpellato.Per tutto l’anno.
Forte del mio stile, dei miei colori e dei miei soggetti, ormai consolidati negli anni precedenti.
Troppo montata” dal precedente insegnate , nel corso degli anni non avevo mai ascoltato o ritenuto valida opinione diversa dalla sua , che , peraltro coincideva sempre con la mia.
La sua scelta di abbandonare la nostra classe era stato un vero trauma .
Ma non mi son data per vinta.
Ho continuato a cullarmi nella mia superba aurea di superiorità.
Ho dipinto in modo ossessivo, sfornato quadri su quadri , senza chiedere consiglio, senza ascoltare i suggerimenti , anche velati che il professore mi elargiva, seppur non interpellato.
Ho fatto un mio percorso , esasperando sempre di più le mie figure, i miei colori , il mio stile.
Ho usato sempre più colore, ho lasciato i pennelli e li ho sostituiti con le spatole, gettando colore a grumi in macchie sempre più spesse ,figure sempre meno definite dalle quali trasudava una rabbia sempre più forte nelle mie tele .
Il tutto in silenzio senza mettere minimante in dubbio il mio percorso.
Per un anno. Un intero anno vissuto al di sopra di ogni giudizio .
Un anno intero in silenzio ma con la musica sparata a 1000 nelle orecchie.
E poi l’esame.
Fiera di porgere al professore un libretto impeccabile dove un unico 28 era il voto più basso.
Ho sciorinato le mie teorie, i mie dipinti davanti a lui spiegando il percorso scelto per l’anno , ho tentato di motivare il perché di certe scelte e ho atteso.
Ho superbamente atteso un voto in media con i precedenti.
Lui ha sorriso sornione e ha pronunciato una frese che , verosimilmente si era tenuto dentro per un intero anno.
“Vede , lei ha un suo stile, un certo talento e idee valide, da concretizzare certo, ma le ha.
Durante l’anno l’ho osservata e sono giunto alle mie conclusioni. Immagino sia evidente anche lei qual è il suo problema.
Lei china la testa e dipinge. Convinta di essere artista e basta. Vede lei è qui per imparare, per confrontarsi, per sbagliare.
Spero che l’anno prossimo non commetta l’errore di quest’anno perché ha talento e sarebbe un peccato che lo sprecasse così.“
Dopo questo pippone , di cui io avevo assimilato solo le parole talento e stile mi ha porto il libretto universitario.
Ho guardato il voto e una sensazione di gelo si è impossessata di me.
I miei occhi increduli guardavano il voto scritto con un indelebile penna nera .
Era li.
Gli occhi non potevano credere a quello che vedevano. Ma era vero.
24.
Il voto più basso mai preso .
La prima della classe, l’artista , quella che non aveva mai avuto bisogno di chiedere , quella a cui tutto veniva naturale senza sforzo senza fatica aveva preso 24.
Non mi sono data pace per giorni ma poi ho capito.
Quel 24 era li a ricordarmi non che non ero brava, non che non avevo talento.
Era li a ricordarmi che per un anno intero ero stata schiacciata dal mio immenso EGO che non mi aveva permesso di crescere e di imparare.
Quel 24 è stato duro da dimenticare,duro da recuperare,
ma è stato l’unico voto in 5 anni di scuola che mi ha davvero insegnato qualcosa che mi sarebbe stato utile per tutta la vita.
Perché allora te sei un acquario.. Vero?
RispondiEliminaNel tuo racconto mi son rivista pienamente io.. Sì, io sono come te.. Solo che non ho ancora fatto pace col mio ego, e continuo imperterrita ad andare avanti per la mia strada, ignorando i consigli e le raccomandazioni...
Che dici.. dovrei mettere da parte il mio ego e ascoltare chi ho intorno?
io sono un toro!Super cocciuta e con un ego incontenibile!
RispondiEliminaun pò son migliorata con il tempo ( e la vecchiaia!) e cerco di ascoltare i consigli degli altri... ma poi alla fine faccio quasi sempre come mi pare !!!:-)
bellissimo racconto e grande insegnamento :)
RispondiEliminaSono capitata qui di "rimbalzo" da ripresa nella rete (girello sui blog per capire ed imparare visto che oggi ho aperto il mio) e mi ha colpito tantissimo questo racconto. Sarà che nella testardaggine della tua protagonista mi ci rivedo totalmente, sarà che da sempre mi piacerebbe fare l'artista piuttosto che l'agente immobiliare.
RispondiEliminaDavvero complimenti e bella questa idea dei racconti settimanali.
Ciao e benvenuta !!grazie della visita e del commento...se ti interessano i racconti settimanali sono aperti a tutti!collegati al blog interno 105 di silbietta e unisciti a noi!passo presto a trovarti nel tuo nuovo blog!
EliminaNon mi ci ritrovo perchè i voti universitari erano un "filino" più bassi.... :-) Condivido con te invece il fatto che a volte ad imparare qualcosa serve qualcuno che ti dia il primo......24!!!!
RispondiEliminaBrava civetta e.....bello qs nuovo template...!!!
Beh...io facevo l'accademia di belle arti..i voti erano più altini...
EliminaLa storia è davvero bella. E' bello vedere che si può imparare davvero dai propri errori. E che si può vedere ciò che ci accade nel modo migliore. Insomma non è da tutti lasciare da parte il proprio orgoglio e capire. Semplicemente capire.
RispondiEliminaGià.. infatti ancora io non ci riesco sempre! Sono ancora una brutta cocciuta che abbassa la testa e va avanti.. sto migliorando ma ancora ho da fare un bel pò di strada!
Eliminabeh, la direzione è comunque quella più giusta! Buona strada! :)
Eliminami è piaciuta questa storia, così reale (sei tu?)... E mi piace anche come scrivi.. :-)
RispondiEliminaMi avete beccato.. la storia è così reale perchè c'è molto di autobiografico( anche se tutto questo talento non l'ho mai avuto!)
EliminaDi solito non scrivo mai di me nei racconti settimanali ma sulla parola EGO ed ero a corto di ispirazione , quindi ho pescato nei "calderone" dei miei ricordi esasperando un pò il tutto per rendere la storia più interessante!
Mi fa piacere che ti sia piaciuta!
avevo scritto un commento ma poi è sparito! cmq, mi ci ritrovo in pieno...addirittura lo stesso voto! materia diversa, of course ;)
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