Un racconto questo, scritto qualche anno fà, ma mai condiviso qui .
Visto il periodo estivo e il conseguente abbandono di animali da parte di persone che fatico a definire esseri umani, mi son sentita di pubblicarlo .
La Piva , per gentile concessione di "mamma" Tania |
Pioveva anche quella sera.
Pioveva forte ,l’acqua veniva giù "a catinelle "come sentiva dire in casa sua da bambina.
Provò a raggomitolarsi su se stessa per sentire meno freddo ma il cambio di posizione non sortì l’effetto sperato.
Il freddo le era entrato fin dentro le ossa .
C’era solo aspettare la mattina , aspettare che il sole illuminasse la città e finalmente la scaldasse con i suoi tiepidi raggi.
C’era solo aspettare la mattina , aspettare che il sole illuminasse la città e finalmente la scaldasse con i suoi tiepidi raggi.
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Erano tanti i pensieri che le offuscavano la mente in quella fredda sera di dicembre ,il divano rosso porpora sul quale adorava stare seduta, il caminetto acceso e il tappeto persiano della grande casa dove era cresciuta , si sentì così sola e abbandonata che un tremito la pervase .
Sentì un dolore acuto al petto, un dolore sordo che non riusciva a combattere ,
sconfitta si abbandonò ai suoi pensieri .
In modo nitido riaffiorarono ricordi e immagini ritenute lontane come se un rubinetto si fosse aperto , completamente e istantaneamente .
In modo nitido riaffiorarono ricordi e immagini ritenute lontane come se un rubinetto si fosse aperto , completamente e istantaneamente .
Le vorticavano davanti agli occhi le corse sull’erba bagnata dalla rugiada della mattina , l’odore del gelsomino della siepe, lo scricchiolio delle foglie secche in autunno e le sensazioni di pace che provava guardando dalla finestra le neve scendere e imbiancare tutto il paesaggio.
Rivedeva nella sua mente le mille piccole luci del’albero di Natale , la tavola imbandita e i regali sotto l’albero ,le risate e l’allegria di quelle giornate di festa nella casa in cui era cresciuta.
Ricordò le sue carezze , il modo in cui lui la coccolava e a quanto le piaceva .
Le sembrava di sentire ancora il profumo della torna al limone dentro il forno , il suono della musica rock che veniva dalla sua camera , l’odore pungente dell’incenso che lui aveva l’abitudine di accendere ovunque.
Sentiva nelle sue orecchie le lunghe discussioni accompagnate da un bicchiere di vino rosso e dal fumo di una Marlboro la sera in salotto .
Ricordi, Ricordi Ricordi…
immagini e volti riaffioravano e tutto le tornava alla mente ,le signore delle villette vicine, così affaccendate con le loro buste del supermercato in mano , ma sempre pronte a rivolgerle un cenno o un saluto, pensò a Mario il giardiniere con i baffi bianchi e le cesoie in mano al suo modo di brontolarla con quei modi rozzi quando lei rompeva le rose della siepe.
Sentì il bisogno di alzarsi e di sgranchirsi le gambe …
passeggiò lungo il viale illuminato dalle luci di Natale e pensò a quel giorno quando tutto quello in cui credeva, tutto quello per cui aveva tanto lottato le era stato strappato di mano.
Ricordò i suoi occhi che non sorridevano più ,il sole dell'ultima estate con lui .
Ricordò un sordo addio che l’aveva fatta piangere per giorni e giorni, un ‘addio che l’aveva lasciata interdetta , sola e abbandonata dalla persona a cui voleva più bene al mondo, una persona alla quale aveva dedicato tutta se stessa e tutta la sua vita.
Ricordò un sordo addio che l’aveva fatta piangere per giorni e giorni, un ‘addio che l’aveva lasciata interdetta , sola e abbandonata dalla persona a cui voleva più bene al mondo, una persona alla quale aveva dedicato tutta se stessa e tutta la sua vita.
In certi momenti il dolore era così forte che le sembrava di non riuscire nemmeno a respirare , continuava a rivivere quella scena nella sua mente e anche se era passato tanto tempo il dolore non si quietava.
Faceva male, male come non credeva fosse possibile .
Riviveva quell’addio, si sentiva chiamarlo e supplicarlo di non lasciarla, di restare con lei.
Nei mesi dopo quell’abbandono così crudele aveva pensato spesso ai motivi che potevano averlo spinto ad un gesto così insensibile.
In cuor suo si era chiesta tante volte se qualche colpa l’aveva anche lei.
Aveva rivissuto ogni momento della loro vita insieme e forse , qualcosa aveva sbagliato pure lei.
Lei non sarebbe mai scappata da lui perché lui era tutta la sua vita .
Forse il suo errore era stato proprio quello, l’aver creduto che lui fosse la sua vita, mentre in realtà lei non era che una piccola parte della sua vita , doveva essere così.
La sua colpa era solo l’averlo amato troppo in quel modo incondizionato.
Ma quello era l’unico modo in cui lei era capace di amare.
Non poteva lottare contro la sua natura.
Si avvio verso il bar , sperando di riuscire a mangiare qualcosa grazie alla bontà di qualche sconosciuto, complice il buonismo natalizio , forse qualche passante sarebbe stato generoso e le avrebbe offerto qualcosa .
Ed è li che la vide per la prima volta.
I loro sguardi si incrociarono per alcuni secondi e una strana sensazione la invase.
La ragazzina le si avvicinò, stava mangiando un gigantesco maritozzo con la panna, lo porse verso di lei in segno di offerta e lei lo divorò avidamente.
Ringraziò con i suo goffi e irruenti modi la bimba che rimase per molto tempo a farle compagnia.
Le successive mattine la bimba tornò sempre a trovarla ,
e ogni volta le portava qualcosa da mangiare.
e ogni volta le portava qualcosa da mangiare.
Era bello avere di nuovo qualcuno da aspettare.
Una brutta mattina la bimba non si presentò.
La aspettò e aspettò ….
Arrivò il pomeriggio e continuò ad aspettare…
Poi fu sera…
E continuò ad aspettare..
ma della bambina nessuna traccia.
La bimba non si fece vedere nemmeno la mattina successiva e lei, per quanto si sforzasse per non farlo, pianse, pianse amaramente perché anche quel piccolo spiraglio di luce , che aveva reso le vacenze di Natale sopportabili se n’era andato senza nessuna spiegazione.
Il pomeriggio seguente , mentre sonnecchiava senza scopo la vide corrergli incontro.
Con un gesto istintivo, di cui solo i bambini sono capaci, le corse incontro, l’abbracciò e la tenne stretta.
La bimba tutto di un fiato le disse che purtroppo era ricominciata la scuola e non era potuta passare a portarle la colazione ma che sarebbe rimasta con lei tutto il pomeriggio.
Quando il sole iniziò a tramontare Giulia, così si chiamava la bimba bionda si alzò in piedi di scatto.
E in uttimo le si parò davanti agli occhi l'unica soluzione possibile.
E in uttimo le si parò davanti agli occhi l'unica soluzione possibile.
L’unica cosa giusta da fare.
“Basta ho deciso, seguimi ” .
Disse decisa.
E io la seguii,
Cercavo di darmi un contegno ma ero consapevole di essere sciatta e sporca e che il mio aspetto mal si adattava alla bimba che mi camminava di fronte.
Lei ,incurante della nostra diversità si limitava a camminare , controllando ogni tanto di avermi alle spalle sorridendo felice, soddisfatta e con le idee chiare.
Arrivammo davanti ad un portone , suonò il campanello e mi guardò con gli occhi speranzosi dicendo solo:
“Ora fai la brava è !”.
La mamma della bimba aprì la porta , lei guardò con gli occhi pieni di speranza e disse solo:
“Mammina ti prego, l’ho trovata al parco … è abbandonata.. la posso tenere???? La posso tenere?“Ti prego ti prego ti prego!!!”
La mamma apparve dubbiosa, ci pensò qualche istante…
guardò la sua bambina e i suoi occhi così pieni di luce e fiducia mentre guardava quel cane sporco di fango e così disperatamente magro …
Alla fine annui col capo…
Sul volto della bimba apparve un sorriso immenso , abbracciò stretto quel cane sporco e affamato leggermente arretrato rispetto alla porta di ingresso e le disse in un orecchio
“Ci penso io adesso a te perché te sarai per sempre il mio cane! “
E nonostante il dolore del passato facesse ancora male lei sentì che poteva fidarsi.
Sentì che era vero.
Sentì che da quel giorno non sarebbe più stata sola.
Mai più.
S.
ATTENZIONE:
Associazione "Io l'ho visto 2011", questa associazione si occupa di fare ronde per le autostrade tra il 15 luglio e il 15 agosto al fine di soccorrere i cani abbandonati o vaganti che gli stessi automobilisti segnaleranno attraverso un sms al numero
3341051030 specificando località ,ora di avvistamento ,razza e direzione .
Maggiori le informazioni, maggiori le speranze di recuperare l'animale abbandonato.
Aggiungo che l'associazione cerca volontari,tutte le informazioni sono disponibili in rete .
Esiste anche un servizio chiamato SOS Animali :
3459239777
345-9239777 begin_of_the_skype_highlighting sia per chi perde il cane sia per chi lo trova ,il numero è attivo tutti i giorni 24 ore su 24 .
E per finire:
Aperitivo di solidarietà con specialità vegetariane e vegane per aiutare gli amici a 4 zampe.
Parte del ricavato sarà devoluto all'associazione Guidaverde SoS Animali per l'allestimento di un'ambulanza veterinaria e per le cure dei pelosi senza famiglia.
Sabato 21 luglio 18.30 presso bar IL GOBBO Lungarno Colombo 80/82 ang.via Campofiore
Sabato 21 luglio 18.30 presso bar IL GOBBO Lungarno Colombo 80/82 ang.via Campofiore
Firenze
S.
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